venerdì 26 febbraio 2016

Elogio della banalità

Io voglio essere una donna banale.
Voglio essere semplicemente me stessa.
Non voglio che la gente si aspetti più di quanto io possa essere, dare, fare.

Io voglio essere una moglie banale.
Voglio che mio marito sappia che ci sarò: sempre e per sempre, come ci siamo cantati al nostro matrimonio.
Voglio banalmente prendermi cura della sua felicità.

Io voglio essere una mamma banale.
Voglio preoccuparmi per i miei figli,
Voglio rimproverarli perché si dimenticano di fare i compiti.
Voglio emozionarmi e sorridere con loro per le loro conquiste.
Voglio rattristarmi per le delusioni o gli insuccessi.

Io voglio essere una figlia banale.
Voglio dare gioia ai miei genitori, ma anche grattacapi...anche a 40 anni e tombola..

Io voglio essere una sorella banale.
Voglio esserci incondizionatamente, ma incondizionatamente dare mazzate se serve.

Io voglio essere un’amica banale.
Voglio rispondere al telefono quando una di loro chiama e magari riuscire ad organizzare una banale cena assieme.

Voglio vivere banalmente.
Né più, né meno.
Banalmente serena, innamorata, impegnata, incazzata, affascinata, coinvolta, delusa, esterrefatta....

Perché, a volte, i sussurri emozionano più di un urlo.

Buon fine settimana!

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